Ti recriminano sempre di essere disordinato e ti accusano di pigrizia? Dietro questo atteggiamento per gli psicologi c’è molto di più.
Il disordine è spesso associato alla pigrizia e alla mancanza di volontà di sistemare le cose. In realtà la psicologia individua altre cause che vanno indagate perché potrebbero rivelare aspetti inaspettati.
Cosa si nasconde dietro il disordine e l’incapacità di tenere in ordine cassetti, armadi, mobili e la casa in generale? Si accusa la persona disordinata di essere pigra e pantofolaia, di non avere voglia di impegnarsi affinché ogni oggetto sia al suo posto ma spesso questa associazione è inesatta. C’è chi tenta di sistemare le stanze e i cassetti ma dopo pochi giorni tutto è nuovamente all’aria senza che si comprenda cosa sia possibile.
E così si perdono oggetti, si ha vergogna di invitare amici e parenti, si cade nello sconforto e non si riesce neppure più a distinguere le priorità per ritrovare ordine, equilibrio e armonia. Ecco, queste tre sono le parole chiave da cui partire per capire cosa può nascondersi dietro il disordine. Il concetto base è che la confusione all’esterno è specchio del caos che c’è all’interno della persona.
Le persone pigre sono disordinate, questo è un dato di fatto. Non è vero il contrario ossia che una persona disordinata è necessariamente pigra. I motivi dietro questo apparente atteggiamento di superficialità e disinteresse nell’ordine esterno possono essere molteplici. Il primo vede il caos in casa come riflesso di un caos interiore.
Quando la mente è confusa, si pensa continuamente ai problemi e non si ha una visione chiara del futuro riuscire ad ordinare una stanza può diventare complicato. A volte è solo uno stato di ansia a rendere difficile essere ordinati, altre volte invece si può parlare di depressione associata alla disorganizzazione. Qui serve un aiuto esterno per superare il difficile momento.
Difficoltà nell’organizzazione ce l’hanno anche le persone con disturbo da deficit di attenzione/iperattività. Le funzioni esecutive non funzionano perfettamente e pianificare può essere complicato. Iniziare un compito e portarlo a termine richiedere un impegno oltre le loro possibilità.
Un’altra spiegazione al disordine è l’incapacità di eliminare il superfluo da un punto di vista emotivo. Per traumi o episodi del passato si può avvertire una pressione troppo grande quando si sistemano oggetti o abiti. Se questo oggetto suscita emozioni negative si posa e non si prende più. Al contrario se suscita emozioni positive non si vuole mettere via perché sarebbe come accantonare il bel ricordo.
Anche le persone indecise potrebbero avere difficoltà a riordinare non sapendo cosa fare con un oggetto. Le persone rilassate e poco coscienziose, invece, tendono a rimandare a domani ciò che potrebbero fare oggi essendo accomodanti e meno orientate agli obiettivi.
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