Devo fare i lavori in casa: cosa succede se il mio vicino si rifiuta di farmi entrare dalla sua proprietà?
Quando si fanno lavori in casa, può capitare che, per necessità tecniche – come, ad esempio, per impalcature, riparazioni a confine, tubature, e così via – sia necessario accedere temporaneamente alla proprietà del vicino.
Finché c’è collaborazione, tutto si risolve civilmente e un po’ di buon senso. Ma potrebbe succedere che il vicino si rifiuta categoricamente di concedere l’accesso, per qualsiasi motivo, che sia personale, per principio, o per semplice fastidio. Se non sapete come muovervi, allora siete nel posto giusto. La legge cosa prevede in questi casi? E quali sono i diritti e i doveri di entrambe le parti coinvolte?
Cosa dice, quindi, il Codice civile? Come si dovrebbero comportare i proprietari di immobili, inquilini, amministratori di condominio o semplici cittadini alle prese con lavori di casa? Andiamo a vedere insieme quando è lecito entrare nella proprietà del vicino, cosa fare in caso di rifiuto.
A volte capita di dover passare attraverso la proprietà dei vicini per poter effettuare i lavori di casa nostra. Ad esempio, se si devono fare lavori sull’edificio che richiedono l’accesso dal lato confinante. O se si devono installare o riparare impianti, tubazioni, scarichi. Potrebbe darsi che si debbano posizionare ponteggi o mezzi che sconfinano temporaneamente nel terreno altrui. Ma ci potrebbero essere anche interventi urgenti – come, ad esempio, le infiltrazioni – che partono da un punto accessibile solo dal fondo del vicino.
Il vicino potrebbe anche rifiutare di farci passare dalla sua proprietà. Ma la legge è dalla nostra parte: infatti, l’art. 843 del Codice Civile dice che “il proprietario deve permettere l’accesso e il passaggio nel suo fondo, se è necessario per costruire o riparare un muro o un edificio del vicino, purché ne sia indennizzato per il danno”.
In poche parole, il vicino non può opporsi in modo assoluto se l’accesso è effettivamente necessario. Si deve dimostrare che non ci sono alternative per eseguire l’intervento. Ed inoltre, si deve limitare il più possibile i disagi e risarcire eventuali danni o, comunque, offrire un’indennità.
Ma se il vicino si dovesse rifiutare, ci si può muovere in questo modo. Prima attraverso una diffida scritta: è possibile, quindi, mandare una raccomandata A/R o PEC con una diffida formale, spiegando i lavori e la necessità di accesso.
Altrimenti, si può sempre richiedere il permesso ai giudici. Si può fare ricorso d’urgenza al tribunale civile. In questo caso, il giudice, se ritiene l’accesso necessario e urgente, può autorizzarti con ordinanza. Se ovviamente ti trovi in questa situazione e ne vuoi sapere di più, ti consigliamo di rivolgerti a delle persone esperte, come un avvocato. Farsi seguire, in ogni caso, da uno di loro in questi momenti è consigliato.
In ogni caso, conserva foto, relazioni tecniche, preventivi, e comunicazioni con il vicino. Cerca di coinvolgere l’amministratore di condominio che potrebbe mediare. Si potrebbe sempre richiedere al tecnico, geometra o ingegnere, una relazione che spieghi perché l’accesso è indispensabile.
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