C’è una scadenza vicina che richiede un approfondimento del Bonus ristrutturazione o meglio delle insidie che nasconde.
Il 16 giugno 2025 scade l’acconto IMU per i proprietari di immobili. Qui i chiarimenti sulla differenza tra prima casa e abitazione principale. Chi non la conosce rischia di dover restituire molti soldi.

L’errore più grande che si possa compiere è pensare che prima casa e abitazione principale siano interscambiabili. Si tratta di due concetti differenti le cui caratteristiche devono essere ben note per evitare di perdere benefici e di incorrere in sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Solo conoscendo correttamente la normativa si potrà approfittare delle agevolazioni senza rischi e godere dei massimi benefici con riferimento alla tassazione immobiliare.
Nel 2025 aggiornarsi sulla distinzione tra prima casa e abitazione principale è ancora più importante dato che il Governo ha diversificato le detrazioni dei Bonus edilizi proprio in base alla tipologia di immobile. Nello specifico l’aliquota varia a seconda che gli interventi di ristrutturazione siano effettuati sull’abitazione principale oppure su un’altra casa. In cosa consiste la differenza tra i concetti? La prima casa è una definizione legata all’acquisto dell’immobile mentre con il termine di abitazione principale si parla dell’utilizzo dell’immobile stesso da parte del contribuente e del nucleo familiare.
Detrazioni, errori e tipologie di immobili: cosa sapere sul Bonus ristrutturazione
La prima casa dà diritto alla riduzione dell’imposta di registro al 2% invece che al 9% a condizione che l’immobile non sia di lusso, che si trovi nel Comune in cui l’acquirente ha già la residenza (o ha in previsione di trasferirsi entro 18 mesi) e che il compratore non abbia altri immobili di proprietà nello stesso comune.

L’abitazione principale è dove la famiglia risiede stabilmente e ha dimora abituale. Questa la definizione valida ai fini IMU che permette di approfittare dell’esonero dal pagamento. L’IMU, infatti, non si paga per l’abitazione principale ad esclusione degli immobili di lusso. Il concetto rientra anche nella normativa IRPEF legata alla deduzione dal reddito imponibile del valore dell’abitazione principale e alla detrazione degli interessi passivi pagati sul mutuo sottoscritto per comprare l’abitazione principale.
Naturalmente ci sono casi in cui prima casa e abitazione principale coincidono ma non è necessariamente così. Adesso soffermiamoci sulla detrazione del Bonus ristrutturazione. Dal 1° gennaio 2025 l’aliquota è rimasta del 50% solo per gli interventi sulle abitazioni principali. Per le seconde e terze case è scesa al 36%.
In entrambi i casi con tetto massimo di 96 mila euro. Attenzione, dunque, a riportate le somme corrette in dichiarazione dei redditi per evitare di dover restituire somme percepite indebitamente facendo confusione tra prima casa e abitazione principale. Nel 2026 e nel 2027, poi, la detrazione scenderà al 36% per le abitazioni principali e al 30% per gli altri immobili.